Rispetto ai dati dello stesso periodo del mese precedente, si rileva una generale, seppur lieve, crescita dei prezzi dei metalli di base.
L’unica eccezione è data dal nickel, la cui quotazione scende a 16167 dollari la tonnellata e vede un vertiginoso ribasso dei prezzi del 13,1% rispetto al picco massimo raggiunto il 22 febbraio scorso (19689 $/ton). Il nuovo accordo annuale per la fornitura di nickel, firmato dal gruppo cinese Tsingshan Holding con Huayou Cobalt Co e CNGR Advanced Material Co, ha infatti provocato un’improvvisa ondata di vendite sul mercato dei metalli non ferrosi.
Per quanto concerne il rame, invece, dopo la punta di 9614,5 dollari del 25 febbraio, prosegue a marzo con un trend altalenante, ma con valori in aumento (+8,7%).
Dietro a questo rialzo, c’è la forte domanda dalla Cina, la mancanza di nuovi investimenti nelle miniere e la crescente applicazione nelle energie rinnovabili.
Passando invece all’alluminio, arrivato ai 2184,5 $/ton, si evidenzia un andamento stabile e in leggera crescita (+0,5%) come da previsioni.
Da ultimo lo zinco, rispetto al minimo toccato il 2 febbraio (2539$/ton), ha registrato un rapido incremento dei prezzi, seguito da un calo nella prima settimana di marzo. Il trend attuale è positivo ed è salito a quota 2815 dollari la tonnellata (+0,05%).