Nel campo dei metalli non ferrosi il mese di luglio è stato interessato da un tasso di volatilità dei prezzi con una tendenza alla decrescita, dopo che la scorsa settimana a Bruxelles è stato presentato il piano sul clima dalla Commissione europea. Questo ha avuto delle ripercussioni sui prezzi dei metalli che hanno subito un ribasso rispetto al mese precedente, ad eccezione del nichel, il quale continua la sua ascesa.
L’indice LMEX ha chiuso infatti al ribasso trascinato dal rame che si attesta a 9.211.00 dollari la tonnellata sul London Metal Exchange (LME), con una contrazione del 3,6% rispetto al mese precedente.
Per quanto riguarda lo zinco, i valori scendono a 2.935,50 dollari la tonnellata con una decrescita dell’1,7% in raffronto a giugno.
Battuta di arresto a luglio per l’alluminio che scende a 2.424,50 dollari, con un decremento dell’1,4% rispetto allo scorso mese.
Secondo gli analisti la corsa al ‘green’ sta contagiando ed avendo effetti anche su altri metalli non ferrosi come il nickel, che vede di nuovo un rialzo che si attesta a 18.570,00 dollari la tonnellata, con una variazione mensile positiva del 3,7% rispetto al mese precedente.