Nel corso del mese di maggio, nonostante l’andamento altalenante dei prezzi, si registra un nuovo leggero rialzo generale delle quotazioni dei metalli di base.
Nel dettaglio, il rame prosegue la sua ascesa oltre i 9868 dollari la tonnellata sul London Metal Exchange (LME), con un incremento del 7,4% rispetto ad aprile.
Il trend positivo è dovuto principalmente alla forte domanda della Cina, che assorbe circa metà della produzione mondiale. Incidono anche l’adozione dei pacchetti di stimolo economico e dei piani di ripresa, accompagnati dal recente periodo di debolezza del dollaro. L’insieme di questi fattori ha determinato un deciso rincaro dei metalli non ferrosi e delle commodity in generale.
Anche per il nickel si assiste a una ripresa dei prezzi: la quotazione a maggio raggiunge i 16780 dollari, in salita del 4,6% in confronto al mese precedente.
Passando allo zinco, invece, i valori si attestano a 16780 dollari la tonnellata con una crescita del 4,3% in raffronto ad aprile.
Tra i metalli non ferrosi in debole flessione, troviamo inaspettatamente l’alluminio, che sembra arrestare la sua corsa al rialzo iniziata a fine gennaio. Dopo l’impennata fino al picco di 2565 dollari del 10 maggio scorso, infatti, comincia la sua discesa dei prezzi e chiude con una variazione mensile negativa dello 0,1% (2305 $/ton).