Il mercato automotive europeo appare ancora in stallo, nonostante la lieve crescita del 31% dall’inizio dell’anno rispetto alla primavera del 2020, ma ancora a -25% rispetto al periodo gennaio-maggio del 2019.
Questo è dovuto soprattutto al periodo interessato da chiusure e limitazioni agli spostamenti in seguito alla pandemia da Covid-19. Non è previsto, inoltre, un cambio di rotta per i prossimi mesi con le vendite che non riescono a trainare il mercato nonostante la fase di transito verso l’elettrificazione, come fa sapere il Centro Studi Promotor.
Rispetto al 2019, tra i cinque maggiori mercati della zona Euro, l’Italia è il Paese che accusa una contrazione più lieve grazie soprattutto all’effetto degli incentivi a sostegno dell’acquisto di modelli elettrici o ibridi ma anche di veicoli tradizionali, fino a 135 grammi di emissioni CO2 per km. Tra gli altri Paesi, la Francia segna una contrazione del 22,7%, la Germania del 27,6%, il Regno Unito del 30,8% e la Spagna del 35,9%.
Rispetto al mese di maggio le case produttrici registrano un trend di crescita a due cifre, con Stellantis che segna un miglioramento di un punto percentuale (da 20,5 a 21,5%), dietro Volkswagen. Tra i marchi che recuperano dall’inizio dell’anno in maniera più brillante troviamo Jerep con un aumento delle immatricolazioni del 65,2%, mentre nel mese la performance migliore spetta al brand Opel. Il Gruppo Renault cresce meno degli altri, fermandosi a poco più del 17% di immatricolazioni da gennaio a maggio, mentre il gruppo Daimler con Smart passa, rispetto all’anno precedente, da 5 mila a 15 mila unità. Hyundai mantiene invece il quarto posto nella classifica dei produttori, con una quota di mercato superiore al 7%.
Secondo il report Acea, durante il primo trimestre del 2021 sono stati i veicoli elettrici ibridi a condurre il gioco, con un 18,4% sulle vendite totali di autovetture nella zona Euro, quotazione raddoppiata rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, i veicoli elettrici a batteria hanno rappresentato il 5,7% delle nuove immatricolazioni, mentre le auto ibride hanno raggiunto l’8,2%. Continua a registrare un trend negativo la vendita di auto tradizionali anche se diesel e benzina coprono ancora il 65% del mercato automotive totale.