A settembre si riscontra un nuovo calo significativo del trend delle immatricolazioni auto in Europa. La corsa al ribasso iniziata in estate non accenna ad arrestarsi: con 718.598 unità immatricolate nei paesi dell’Unione Europea, si registra una variazione percentuale del – 23,1% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Secondo quanto rilevato dall’Acea, l’Associazione dei Costruttori automobilistici europei, per ritrovare un numero così basso di immatricolazioni si deve risalire al settembre del 1995. A provocare il crollo delle vendite sono stati principalmente la scarsa offerta di veicoli e il blocco delle linee produttive, dovuti a loro volta alla carenza di materie prime e componenti come semiconduttori o microchip.
Se si prende invece in esame il periodo compreso tra gennaio e settembre, la tendenza è in ascesa: i volumi immatricolati raggiungono 7.526.613 unità, con un incoraggiante aumento del 6,6% in confronto all’anno scorso.
Tra i major market europei, l’Italia e il Regno Unito segnano il decremento più consistente nel settembre appena trascorso (rispettivamente – 32,7% e – 34,4%).
Segno meno anche per gli altri grandi mercati, che riportano forti contrazioni per il terzo mese consecutivo: Germania -25,7%, Francia -20,5% e Spagna -15,7%.
Sul versante delle alimentazioni, l’Italia è il mercato che evidenzia la più bassa penetrazione di auto elettriche: a settembre la quota dei veicoli elettrici a batteria (BEV) e quella dei Plug-In Hybrid (PHEV) sale di qualche punto percentuale rispetto al mese scorso, ma non raggiunge la media degli altri quattro major market.
In Germania circa il 29% dei modelli è in versione elettrificata e nel Regno Unito quasi il 22%. L’Italia ottiene comunque la prima posizione tra le ibride (HEV), grazie al rifinanziamento degli incentivi per le auto con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km, omologate Euro 6 di ultima generazione.
In ultimo, per quanto riguarda i big del comparto automotive dell’Unione Europea, al primo posto si conferma Volkswagen, che registra un calo delle vendite su settembre del 27,7% (156.228 unità), attenuato in parte da un rialzo dell’8,1% nei primi tre trimestri del 2021.Seguono sul podio il gruppo Stellantis (148.283) e Renault (86.159), la cui variazione annuale si attesta invece a – 29,9% e – 21,8%.