Ultimi giorni per visitare la mostra sull’architettura: At home. Progetti per l’abitare contemporaneo al MAXXI di Roma. L’esposizione è aperta al pubblico fino a domenica 8 marzo e rappresenta, sia per i visitatori che per gli addetti ai lavori, un’ottima occasione per riflettere sulla casa contemporanea. La mostra racconta, infatti, l’evoluzione del concetto di abitare dal primo dopoguerra a oggi, analizzato attraverso le opere dei grandi maestri del Novecento e degli architetti emergenti. A partire dai progetti illustrati nelle sale del MAXXI, ci siamo soffermati sulle soluzioni che la lamiera stirata offre per l’abitare contemporaneo. Per saperne di più, continua a leggere il nostro articolo.
Abitare contemporaneo: soluzioni individuali
At Home. Progetti per l’abitare contemporaneo sviluppa il tema della casa contemporanea attraverso progetti diversi a partire dalla casa unifamiliare. Tra i tanti esempi eccellenti, ricordiamo:
- Villa Malaparte su Capo Masullo a Capri (1938-1942)
- Casa Baldi a Roma (1959-1961)
- Capital Hill Residence vicino a Mosca (2006-2018)
Villa Malaparte è l’abitazione dello scrittore Curzio Malaparte ed è un’icona dell’architettura razionalista. Rappresenta al meglio la personalità del proprietario che la definisce “una casa come me, dura, strana e schietta”. Innestata saldamente sulla roccia a picco sul mare, la struttura a parallelepipedo di Villa Malaparte presenta un tetto piatto e grande scalinata che porta alla spettacolare terrazza panoramica. Per come è stata concepita, Villa Malaparte vede la natura del paesaggio circostante creare un legame indissolubile con il razionalismo architettonico fino a realizzare un’integrazione perfetta tra uomo e ambiente.
Un esempio altrettanto suggestivo è il modello proposto, e di recente restaurato, da Paolo Portoghesi in Casa Baldi a Roma. Qui il fascino deriva dall’ambiguità intenzionale che apre gli occhi e la mente dello spettatore a molteplici interpretazioni. Il risultato è un edificio residenziale tanto piccolo quanto problematico e contestato dai romani degli anni Sessanta a causa della manipolazione degli spazi, definita a tratti equivoca e persino reazionaria.
Il terzo caso eclatante di abitare contemporaneo individuale è la casa avveniristica progettata da Zaha Hadid Architects per il miliardario russo Vladislav Doronin. Con i suoi 22 metri di altezza, questa opera architettonica spaziale svetta in mezzo a una foresta, sulla collina a nord di Barvikha, vicino a Mosca. Lo sviluppo verticale della villa è sostenuto da tre colonne e bilanciato da quello orizzontale con un secondo modulo, che diventa un tutt’uno con il paesaggio. Ancora una volta, l’architettura cerca di ispirarsi alla topografia naturale dei luoghi e di inserirsi nell’ambiente circostante in modo fluido, come soluzione di continuità.
Riscontriamo queste esigenze anche in molti dei progetti in cui Fratelli Mariani viene coinvolta nella fornitura di lamiere stirate. La scelta di questo materiale per opere di architettura e design contemporaneo sia residenziale che commerciale è legata alla sua versatilità. La lamiera stirata è, infatti, il compromesso ideale tra presente e futuro, tra metallo e natura, per un’integrazione il più possibile armoniosa con il luogo che ospita la realizzazione architettonica.
Abitare contemporaneo: soluzioni collettive
Lungo il percorso espositivo, i progetti residenziali individuali sono inseriti in continuo dialogo con la dimensione collettiva dell’abitare contemporaneo, che viene espressa in modo esemplare in questi edifici:
- Collegi universitari di Urbino (1962-1983)
- Bosco Verticale a Milano (2009-2014)
- Bivacco Fanton sulle Dolomiti (in costruzione)
I Collegi universitari di Urbino sono opera di Giancarlo De Carlo e si caratterizzano per una struttura policentrica a grappolo, che si sviluppa su una collina a un chilometro dal centro storico di Urbino. La città-campus si compone di quattro collegi, realizzati dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nel rispetto della morfologia del territorio. Le pendenze del terreno, i giardini sulle coperture e le molteplici fonti di luce naturale dall’alto sono alcuni degli elementi considerati in fase di progettazione. Il rispetto di questi parametri ha permesso di raggiungere la massima integrazione tra la forma dei volumi e la conformazione del suolo. Le aree comuni e di aggregazione, non solo per gli universitari ma anche per gli abitanti di Urbino, si sono rivelate prioritarie nella concezione architettonica di De Carlo.
La biodiversità è il minimo comune denominatore del Bosco Verticale di Boeri Studio, dove la dimensione privata si alterna a quella pubblica con spazi comuni e ricreativi. La sua struttura si basa sulla sovrapposizione di più ville con giardino, per realizzare in chiave ecologista il desiderio di vivere immersi nella natura nel cuore di una metropoli. Questo primo esclusivo condominio ecosostenibile si trova nell’area Porta Nuova di Milano e si compone di due torri alte 80 e 112 m. I due edifici ospitano nel complesso 800 alberi, oltre a piante perenni e arbusti, per una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana. La particolarità del Bosco Verticale è la facciata vegetale che filtra i raggi solari, generando un accogliente microclima interno senza effetti dannosi sull’ambiente. Infatti, la cortina verde “regola” l’umidità, produce ossigeno, assorbe CO2 e polveri sottili.
Anche Fratelli Mariani ha riscontrato gli stessi effetti positivi attraverso un progetto di architettura verde verticale con l’utilizzo in facciata della lamiera stirata Chelsea. Questa maglia è, infatti, particolarmente indicata per la realizzazione dei giardini verticali, grazie alla dimensione della luce e al suo materiale che facilitano la convivenza tra lamiera stirata e vegetazione.
Dopo le superfici di grandi dimensioni e ampio respiro, analizziamo un edificio in cui l’abitare collettivo avviene in uno spazio limitato. Si tratta del progetto in corso d’opera del Bivacco Fanton sulle Forcella Marmarole, sulle Dolomiti, a quota 2.700 m. Lo puoi vedere nella foto di anteprima dell’articolo. Lo studio DEMOGO ha pensato di creare un elegante container-cannocchiale, adagiato con leggerezza sul crinale della montagna, in un equilibrio apparentemente precario. Il profilo del rifugio è inclinato e segue l’andamento del pendio, adattandosi nel miglior dei modi al luogo di installazione con un volume facile da riconoscere, riprodurre e assemblare, come vuole la tradizione dei bivacchi alpini, replicati ovunque sulla base di un modello.
Terminata questa selezione di progetti della mostra At home. Progetti per l’abitare contemporaneo al MAXXI di Roma, puoi notare l’importanza sempre più crescente di un’architettura integrata con il paesaggio circostante e compatibile con l’ambiente, a misura d’uomo, sia come soluzione collettiva che individuale. Anche Fratelli Mariani cerca di interpretare al meglio questa tendenza, a partire dal rispetto di standard ecosostenibili in azienda fino alla sensibilizzazione dei propri partner su tematiche green.
Per conoscere meglio l’attività, i progetti e i prodotti di Fratelli Mariani, continua a navigare sul nostro sito, mentre, per visitare l’esposizione e approfondirne gli argomenti, consulta il sito del MAXXI.
Photo credits
Immagine d’anteprima -> DEMOGO, Bivacco Fanton, Dolomiti (BL), 2015. Ph. Pietro Savorelli
Immagine del primo paragrafo -> Villa Malaparte, At Home. Progetti per l’abitare contemporaneo | Photo © Musacchio, Ianniello & Pasqualini, courtesy Fondazione MAXXI